Tutto è silenzio alla base di partenza.
La piccola mongolfiera a due posti, come un sacco vuoto in attesa di prendere forma: l'involucro, la navicella, il bruciatore, aspetti strutturali e tecnici la cui la gestione è affidata a Eolo. Non il re e signore dei venti della mitologia greca, beninteso, ma un vecchio amico di Alice, competente nella meccanica di volo che con la sua conoscenza ed esperienza terrà sotto controllo le strumentazioni di bordo e valuterà come sfruttare le correnti alle varie quote per stabilire, seppur con approssimazione, la rotta da seguire.
E stato consultato il meteo e si può volare; il vento è stabile e per l'abbigliamento lei ha seguito i consigli ricevuti, ma non sa se manterrà il cappellino o avrà voglia di sentire il vento tra i capelli. La macchina fotografica è nella sua custodia.
Sente montare una certa eccitazione anche se per il decollo c'è ancora tempo, ora iniziano le operazioni preliminari per creare le condizioni di volo secondo il principio della fisica di Archimede: la mongolfiera piena dell'aria riscaldata, più leggera del volume di aria che sposta, inizierà a salire verso l'alto; fra un po’ saranno in volo sospinti solo dal vento! Se non cambiano le condizioni climatiche l’autonomia, per quantità di gas propano a disposizione e peso trasportato, dovrebbe garantire circa un'ora di volo. Chissà se Eolo, come Ulisse, ha l'otre di pelle dove tener racchiusi i venti ostili alla navigazione? Farà affidamento sul dolce e benefico Zefiro messaggero della bella stagione o chiederà l'indulgenza di Tifone?
É decisa ad assaporare ogni istante di questa avventura cercando di vivere questo momento senza preoccupazioni per il futuro. Nell’attesa, sperimenta un groviglio di pensieri e di emozioni; a tratti è come se la sua volontà vacillasse, ma vuole combattere, incurante dei sensi di colpa che l’attanagliano ogni volta che cerca di uscire dal tran tran quotidiano. Si è concessa una giornata di libertà piena, preceduta da discussioni e dai mugugni di Livio che non ha compreso questa sua necessità di sperimentare cose nuove e, da quando si sono sposati, la tiene stretta in una morsa di giorni tutti uguali: la casa da tenere in ordine, i pranzi da preparare, le camice da stirare, tenersi in forma senza esagerare per non scatenare le sua gelosia. Quando lui è fuori città per lavoro, trova sempre il modo di tenerla impegnata con commissioni da fare con sua madre.
Per lei la vita era cambiata radicalmente mesi prima, quando durante la gravidanza, lui l’aveva spinta a lasciare il lavoro. Poi, nonostante il riposo assoluto, quel figlio non era arrivato e il loro rapporto si era un po’ incrinato. Nonostante l’osservanza delle prescrizioni mediche Livio aveva attribuito a lei la responsabilità dell’accaduto, causandole amarezza e afflizione con tensioni e discussioni. Un periodo di crucci e solitudine, fino a sentirsi in trappola come se non fosse più padrona della propria vita nemmeno per semplici azioni quotidiane come una mostra da vedere o una passeggiata da fare con l’amica Teresa; tra le poche rimaste. Paradossalmente con meno tempo di quando usciva al mattino per il lavoro, o meglio, non era più padrona del proprio tempo. Non aveva mai pensato che vivere in due richiedesse un tale sforzo, una sottomissione dell’uno ai desideri dell’altro o il conflitto. Lei non voleva vivere così la sua vita, non poteva in nome dell’amore rinunciare a se stessa. Era cresciuta pensando che se un altro vuole cambiarti c’è qualcosa di sbagliato nel rapporto, e quando Livio aveva cominciato a dire ”...se mi ami…” per ogni cosa che non andava come voleva lui, le era sembrato quasi un ricatto.
E lei? Dove erano finiti i suoi sogni? Dopo un fidanzamento breve aveva sposato Livio forse un po’ precipitosamente, lasciandosi influenzare dai rispettivi genitori. Quando avevano sentito parlare di convivenza, pensando a ciò che gli altri potevano dire, non avevano lasciato nulla al caso e si erano adoperati per farle cambiare idea. Lei sull’onda della passione che scaturisce dai turbamenti dell’anima, si era lasciata convincere e Livio l’aveva assecondata.
Si erano forse sbagliati nel valutare solido il sentimento che li univa?
Ecco che la mongolfiera si muove ed ha inizio l’avventura.
Volo rilassante? Non vi sono strattoni bruschi lei non ha paura dell'altitudine, non soffre di vertigini: se avesse le ali vorrebbe essere un'aquila per stare lassù, volteggiare e guardare il mondo dall'alto.
Chi non ha sognato di volare? Il volo è da sempre nell'immaginario dell'essere umano.
Dentro questa gondola di vimini, una sorta di cesta vincolata al pallone, si sente assolutamente libera, distante dalla terra e dal cielo, come in una bolla magica dove tutto è possibile.
Vedere la terra e le cose da un altro punto di vista! Una prospettiva nuova.
Durante i suoi studi all’Accademia di Belle Arti ha sperimentato ciò che vuol dire cambiare posizione, non fermarsi di fronte al dipinto o alla scultura, ma andare oltre l’apparenza per cercare il senso, il vissuto, il pensiero dell'artista tradotto in opera, anche quando è espressione di un tormento: in libertà.
La visione del mondo in movimento, le evoca, a tratti il linguaggio pittorico dei macchiaioli con le forme di macchie di colore accostate, sovrapposte o distinte, ma anche quello degli impressionisti, che ama particolarmente, e sperimenta come la mutevolezza della luce che cade dall’alto comporta continue mutazioni di colori. Da lassù, baciati dalla luce del giorno con il sole che cresce e dà senso alle immagini, tutte le sfumature di verde, di arancio, di blu, di grigio assumono concretezza descrivendo montagne e radure, alberi e ruscelli, piccole case dai tetti rossi che sembrano coccinelle.
Un'altra visione della realtà o meglio, la realtà in una delle sue sfaccettature, che conferma la sua convinzione che non esiste una realtà assoluta, ma tanti modi di vedere le cose. È una meravigliosa esperienza conoscitiva mediata da una intensità visiva frutto della percezione diretta della natura circostante. Un modo di prendere coscienza del fuori per guardarsi dentro, sperimentare stimoli e discriminare tra le cose per ricomporne il significato.
Sulla terra, nel rapporto tra esseri umani, tutti dovrebbero tenerne conto!
La macchina fotografica non le serve è quello che registra nella mente che le offre una beatitudine che è quasi una pillola di una serenità che guarisce. Poi c’è il silenzio che non è assenza di suoni, ma distacco dal vociare monotono della gente in rincorsa verso l’apparire più che all’essere. Un mondo globale costruito sempre di più sulla falsa idea della bellezza effimera, della giovinezza a tutti i costi, del consumo: una libertà condizionata.
Il vento le parla all'orecchio e nuvole trasparenti come un velo da sposa la circondano, elementi della natura di cui si sente parte, nella libertà assoluta di galleggiare nell’aria tra l'immanente e il trascendente. Sente, distintamente, che non può sprecare nemmeno un attimo della sua esistenza, che la felicità non viene da fuori ma da dentro, che non può sottrarsi al flusso della vita, alla propria originalità, che deve continuare ad essere aperta alle novità.
Alice è ad un tratto consapevole che questa esperienza è servita a dare spazio ai suoi pensieri, alle sue emozioni, alla sua interiorità. Non potrà più adottare comportamenti di sottomissione, non potrà più assecondare ogni desiderio di Livio solo per paura di perdere l’amore o la sua approvazione, a meno che non sia anche un suo desiderio. Non potrà più fare a meno di essere se stessa. Questo, da ora, il punto fermo della suo viaggio nel mondo.
Avrebbe parlato con Livio; forse anche lui si sente imprigionato in un rapporto che pensava diverso, potevano cercare insieme di non trasformarsi in persone dentro un’abitudine, in un’idea di libertà che è solo libertà di fare ciò che fanno gli altri, conformandosi ai modelli sociali, senza ascoltarsi. Dovevano ritrovare il loro essere persone prima di essere massa. Fare in modo che la loro vita non fosse solo un’illusione.
Lo avrebbe guardato negli occhi tenendolo per mano e gli avrebbe chiesto di cercare in armonia le opportunità per il futuro, attese ma ancora nascoste, senza rinunciare ai propri sogni, dando spazio alle rispettive inclinazioni, alla creatività personale in un rapporto di fiducia e rispetto reciproco.
Intanto per la sua indipendenza, avrebbe ripreso a lavorare: non poteva fare a meno della dignità del lavoro. Avrebbe sempre ascoltato il suo corpo, dato spazio alla sua mente, accettato soltanto i compromessi che non avessero annullato la sua volontà.
L’esperienza sta per terminare, ora deve concentrarsi per l’atterraggio.
Eolo assorto nel suo lavoro tiene i contatti con l'assistenza a terra e con maestria varia la quota di volo per ottenere, all'interno di una corrente, la direzione desiderata per le operazioni di discesa.
Nel toccare terra, Alice, pensa alle parole attribuite a Leonardo da Vinci, il più grande creativo di tutti i tempi. "Chi avrà conosciuto il volo, camminerà sulla terra guardando il cielo perché là è stato e là vorrà tornare"
Al ritorno verso la base di partenza è certa che si può essere in volo anche senza le ali.
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Immagine: Ballon Sky (particolare)
Leonid Afremov (Pittore Bielorusso, 1955 – 2019)