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Sognare a PyeonChang

Olympic Stadium: dentro un catino pentagonale a contatto con una grande folla fisicamente diversa ed emotivamente uguale, le gambe sotto il plaid le mani dentro i guanti per ripararmi dal vento gelido che soffia su di noi.
Un kit di benessere fornito dall'organizzazione.
Ha inizio la cerimonia di apertura dei giochi olimpici invernali in Corea.
A dispetto del freddo la mente è libera di assaporare ogni attimo di questa atmosfera. Cinque cerchi, cinque colori come unione dei popoli di cinque continenti, cinque bambini nei loro giubbotti (blu, giallo, nero, verde, rosso) essenza di uno spirito che viene da lontano.
Sarebbe bello osservare da vicino i loro occhi stupiti, ingenui, rivolti a un futuro colmo di speranza.

Dal ghiaccio in terra ai fuochi in cielo un’ambientazione meravigliosa, coinvolgente, semplice e complessa allo stesso tempo. Tradizioni e simboli che non conosco e che mi piacerebbe comprendere meglio; vorrei essere dentro la tigre bianca, custode di pace per dondolare lievemente con lei sul ghiaccio e sentire appieno questa felicità.

Lentamente tra un quadro e l'altro, tra ombre, luci, buio, colore, animazioni che hanno questi cinque piccoli protagonisti come filo conduttore, la sceneggiatura ci porta l'ingresso degli atleti: quasi 3000 in rappresentanza di 92 paesi.
Le folate di vento sostengono le bandiere di tutti, piccoli e grandi gruppi umani, gioiosi, saltellanti, orgogliosi di essere qui ad interpretare lo spirito generatore che portò, nel 1894 alla Sorbona il pedagogista Pierre de Frédy - barone di Coubertin, a formulare una proposta per consentire ai giovani di formarsi e creare un umus di pace: "sfidarsi" in una competizione sportiva piuttosto che nella guerra.
Si snoda un racconto poetico e garbato che culmina con l'accensione del braciere: bellissimo.
Dal ghiaccio la fiaccola arriva fino al cielo e illumina il mondo, non solo qui, ma in tutte le case di chi guarda.

Da domani la poesia si farà fatica, gli sport della neve e del ghiaccio diverranno caldi di passione, di adrenalina, di emozioni.
Chi osserva, sognerà di scivolare sul ghiaccio con leggiadria con potenza con precisione mantenendo la massima concentrazione in ogni movimento, in ogni mira al bersaglio, ad ogni curva e pendenza, tratterrà il respiro ad ogni volo ad ogni figura, volteggio, passo.
Immerso nella natura meravigliosa e ostile o in un ovale, in una pista o percorso, ogni atleta gareggerà prima di tutto con se stesso per essere in grado di competere con un altro. Medaglie per pochi, qualcuno recriminerà per avere avuto quella di legno; tutti raccoglieranno i frutti del loro impegno quotidiano, della loro fatica, della loro passione, faranno i conti con i risultati ottenuti e la forza degli avversari.

Quando i riflettori saranno spenti ci saranno speranze da nutrire: la Corea (sud e nord) ha sfilato con un'unica bandiera, i giochi sono iniziati con una stretta di mano tra la nordcoreana Kim Yo-jong e il presidente della Corea del sud che ospita i giochi.

Saremo in grado di favorire per questo mondo una possibilità nel ricordare il motto "l'importante non è vincere, ma partecipare" ?

Speriamo! Per oggi il sipario si chiude su una rappresentazione bellissima che promette nuove emozioni.

2018-02-09
Daniela

Salve, sono Daniela, una
ragazza del '53 con la mente
rivolta al presente.  
É tempo di seguire uno 
dei sogni che ho da sempre: 
scrivere.

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