
Fondamenta posate sul dorso della terra
gusci di umanità e di umori
gabbie dorate di perduti amori.
Vecchie dimore immobili
attendono per volare
assenza di gravità.
Al frinire ossessivo di cicale oziose
sottratti alla calura, in stanze polverose,
godono la frescura Vecchi in attesa.
Il tempo ha dato a ognuno
sottili ragnatele
sulla pelle la storia, incerta è la memoria.
Di tuberose intensa è nell’aria l’essenza,
fa rivivere un pianto di tanto tempo fa.
Non c’è nulla da fare, soltanto da aspettare.
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Immagine: Fotografia
Daniela Lalleroni